

Joy Story
Un avvincente viaggio di inclusione, solidarietà e crescita
La storia di Joy è una storia bellissima, fatta di incontri, emozioni e trasformazioni.
Joy Timeline
Una bella storia in continua evoluzione
2017
Volevamo aiutare le famiglie del centro Italia, e da allora non ci siamo più fermati
Tutto ha avuto inizio nel 2017, quando Sport Senza Frontiere ha dato vita, con il supporto di Croce Rossa e di Cisco, al primo Summer Camp sul Monte Terminillo (Rieti) con un obiettivo preciso: portare un segno concreto di solidarietà alle famiglie colpite dal sisma del Centro Italia. L’idea era offrire ai giovani che avevano vissuto un trauma devastante – la perdita della casa, della scuola, dei luoghi di aggregazione e in alcuni casi, dei loro cari – una settimana gratuita di vacanza a tutto sport: un’occasione per tornare a essere semplicemente bambini!
Quando, nell’inverno del 2017, ci recammo in quei luoghi distrutti a raccontare JOY per offrirlo a quelle comunità che stavano faticosamente cercando di riorganizzarsi, famiglia dopo famiglia, paese dopo paese, incontrammo persone disorientate, ferite, con lo sguardo carico di dolore. Fu allora che capimmo che Joy poteva diventare molto di più di un semplice camp: poteva rappresentare un’opportunità di rinascita. E così fu.
Dopo quell’estate, in cui accogliemmo circa 250 partecipanti provenienti dai paesi più colpiti dal sisma, le famiglie ci scrissero, chiedendoci di ripetere l’esperienza l’anno successivo. E noi ovviamente non ci siamo fatti pregare. Ci rimboccammo le maniche, raccogliemmo fondi e tornammo sul Monte Terminillo nell’estate del 2018.
2018
Da un’idea a un progetto inclusivo
Joy tornò con una nuova formula, ancora più aperta e inclusiva. Decidemmo infatti di coinvolgere anche i bambini delle famiglie fragili seguite tutto l’anno da Sport Senza Frontiere, permettendo loro di incontrare e condividere l’esperienza con i coetanei delle zone terremotate. Ma non ci fermammo lì: come tutor, portammo con noi i ragazzi rifugiati del progetto “Sport di Prima Accoglienza”, sviluppato quell’anno in collaborazione con l’UNHCR.
Fu un’estate incredibile, fatta di emozioni fortissime e di storie che lasciarono il segno. Una di queste fu il racconto di uno dei ragazzi rifugiati, Abdo, della sua drammatica traversata del Mediterraneo, dall’Africa all’Italia, su un barcone. Ricordiamo ancora gli sguardi sgranati dei giovani partecipanti, mentre ascoltavano quella testimonianza. Anche loro avevano un discreto bagaglio di traumi dovuti chi al Sisma, chi a vicende famigliari e personali e fu proprio da quella condivisione di esperienze difficili, che nacquero storie di amicizia e solidarietà che durano negli anni.
E soprattutto nacque la consapevolezza che sebbene la vita non sia facile per nessuno, le difficoltà possono essere superate più facilmente se ci sosteniamo a vicenda, se ci uniamo e se ci facciamo guidare da quei Valori che ci rendono davvero Umani.
2019
Dove c’è un’emergenza, c’è Joy!
Nel 2019, un nuovo dramma colpì l’Italia: il crollo del Ponte Morandi a Genova. Anche in quel caso, non potevamo restare a guardare. Organizzammo un pullman da Roma e, dopo un accordo con i Servizi Sociali del Comune di Genova, portammo un gruppo di bambini delle famiglie colpite dal disastro, al Joy Summer Camp al Terminillo.
Joy cresceva ancora: ora accoglieva i bambini del sisma, i ragazzi di Sport Senza Frontiere, i rifugiati e anche i bambini di Genova. La rete di Joy si allargava sempre di più, diventando un’esperienza ancora più inclusiva e significativa.
Tante furono le storie che abbiamo ascoltato quell’estate, ma tra tutte ci piace ricordare DIANA (link al video) una ragazza di Genova non vedente, che ci commosse tutti per la sua capacità di mettersi in gioco. Un grande esempio per tutti noi.
2020
Nascono i JOY POINT, JOY NATURE e i JOY LAB
Poi arrivò il 2020 e con esso la pandemia. Per la prima volta, Joy dovette fermarsi per un’estate.
Ma noi non ci fermammo affatto. Capimmo che, come per i terremotati, TUTTI i bambini avevano vissuto un trauma: il lockdown, la paura, l’isolamento. E così Joy si trasformò ancora una volta e si aprì a tutti i giovani, qualsiasi fosse la loro provenienza, perché il lockdown aveva colpito tutti.
Nacquero i Joy Point, centri estivi nelle città con un programma speciale di laboratori – i JoyLab – pensati per aiutare i bambini a recuperare le competenze sociali, la motricità, la relazione con il proprio corpo e con la natura. Dove c’era bisogno, Joy c’era.
2021
Nascono i JOY NATURE e andiamo anche al NORD
Anche se la pandemia si avviava alla sua conclusione, dovevamo essere ancora prudenti con la socialità, ma i giovanissimi cominciavano a dare segni di gravi difficoltà psicologiche.
Così prima di ripartire con i summer camp, in primavera, decidemmo di creare un prudente percorso di avvicinamento al recupero della socialità, con weekend nella natura, i Joy Nature, esperienze più brevi, con piccoli gruppi e misure di sicurezza garantite.
Poi in estate, anche se ancora con un po’ di prudenza, tornano anche i summer camp.
I primi Joy con le mascherine non furono facili, ma per i ragazzi furono un’opportunità preziosa per tornare a giocare, fare sport, sentirsi parte di un gruppo, riscoprire la gioia delle relazioni.
Quell’anno il tema emergenza riguardava anche la guerra in Siria. Tanti erano i minori arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio e della Chiesa Valdese e JOY decise di offrire ad alcuni di loro, un po’ di sollievo e di spensieratezza.
Dal 2021 JOY non è più solo al Terminillo ma inizia anche al Nord, a Gressoney (AO).
Inoltre JOY è ormai aperto a tutti i minori, in un’ottica di inclusione e di sostenibilità. La pandemia ci ha insegnato che Sport Senza Frontiere proprio per la sua esperienza in campo educativo può offrire strumenti importanti a tutti i giovani.
2022
Emergenza Ucraina
Poi, nel 2022, un’altra emergenza colpisce il Mondo: la guerra in Ucraina. Migliaia di famiglie rifugiate arrivavano in Italia, soprattutto donne e bambini soli, spaventati e senza punti di riferimento. Ancora una volta, Sport Senza Frontiere decide di fare la sua parte, trasformando Joy in un progetto di accoglienza.
Così nacque il Joy Point diurno di Villa Fassini a Roma, un vero e proprio centro di socialità e supporto per mamme e bambini ucraini, che ogni giorno trovavano qui non solo attività ludiche e sportive, ma anche corsi di italiano, supporto psicologico, laboratori e, soprattutto, un posto sicuro dove stare insieme.
1200 persone hanno trovato in questo spazio un po’ di normalità in un momento terribile.
Anche i Joy Summer Camp si aprirono ai bambini ucraini, regalando loro un’esperienza di inclusione e leggerezza. Vivere un’estate spensierata, sentirsi accolti, creare nuove amicizie, imparare una nuova lingua attraverso il gioco: tutto questo è stato Joy per loro.
2023
I have a dream
JOY è un’officina di idee, di solidarietà e di tanta bella energia! Nel 2023 si continua il nostro lavoro sull’inclusione sociale dei minori rifugiati dall’Ucraina che tornano a JOY Summer Camp, ma frequentano anche i nostri JOY NATURE e i JOY POINT. Joy cresce nella proposta e nei numeri:
Nel 2023 abbiamo realizzato:
4 JOY NATURE weekend tra Maggio e Giugno, di cui uno ad Armeno (Novara) presso la Casa Vacanza Anna e Giuliana Borioli-Drago e 3 al Monte Terminillo (Rieti) presso l’albergo dell’Aereonautica Militare
5 SETTIMANE di JOY SUMMER CAMP tra Piazzatorre (Bergamo) presso la Casa- Vacanza Arioli-Dolci e al Monte Terminillo presso l’albergo dell’ Aereonautica Militare, accogliendo circa
200 BENEFICIARI
18 i JOY POINT 2023 in 6 CITTA’ : Napoli, Roma, Milano, Bari e Domusnovas creando un’alleanza con alcune società sportive della RETE SOLIDALE abbiamo realizzato dei bellissimi centri estivi diurni nelle città) per un totale 3 MESI di attività, da metà Giugno a inizio Settembre. Davvero tanti i minori che abbiamo accolto.
I Joy Lab, i laboratori educativi, hanno avuto temi molto attuali: alimentazione “Io non spreco” , cyber-bullismo per aiutare i ragazzi a difendersi dai rischi della rete e del cellulare e il laboratorio di self empowerment “I have a dream”che puntava al potenziamento delle capacità immaginative dei minori per coltivare e realizzare i propri sogni.
200 sono state le ORE di laboratori erogate, suddivise in 7 città : Roma, Milano Torino, Armeno, Napoli, Monte Terminillo, Piazzatorre, in 5 mesi (da metà Aprile a metà Settembre).
JOY continua ad accogliere ed includere tanti minori ucraini che per cause di forza maggiore, hanno spostato la loro residenza in Italia.
Joy oggi: un progetto che cambia la vita
E’ per questa storia così unica che noi oggi diciamo che Joy è molto più di una vacanza: è un modello educativo, un progetto che ha fatto della solidarietà, dell’inclusione e dello sport i suoi pilastri. Ogni estate, i nostri programmi si arricchiscono, cercando di rispondere ai bisogni dei minori, sintonizzandosi sulle loro difficoltà, potenziando le loro competenze e offrendo loro esperienze di crescita.
Inoltre Joy si basa su un modello di solidarietà e inclusione: le quote di chi può iscriversi regolarmente contribuiscono alla sostenibilità del progetto e ci permettono di offrire gratuitamente l’esperienza ai minori che ne hanno bisogno. In questo modo tutti possono vivere questa possibilità indipendentemente dalle possibilità economiche.
In sintesi la missione di Joy è una sola: far felici bambini/e, ragazzi/e, donando loro momenti di condivisione, di scoperta e di emozioni autentiche, attraverso un grande maestro: LO SPORT!
Ed è per questo che, anno dopo anno, in tanti tornano, alcuni come partecipanti, altri come tutor (dopo aver completato un percorso di formazione con Sport Senza Frontiere). Perché Joy non è solo un camp: è una famiglia, un’esperienza che lascia il segno, un punto di riferimento per chi lo vive.